
M’ hanno dato der “cazzone”, per aver detto ciò che penso.
Mo sto a appartato a riflette su sta storia delicata.
Un sorriso m’ è venuto ar core che se schiarito,
perché ho capito, che m’ han fatto ’n complimento.
La verità sta sempre ar centro, tra du’ cojoni che son de parte.
Sto li, che li ammicco,
so come du rospi che se gonfiano e sgonfiano, cercanno de fa paura,
Ma io, che ho fatto l’ elementari e ho studiato, so che me vonno di: “ ce semo pure noi”.
Cari rospi che ve posso di: nun ce bisogno de stasse a gonfià , perché poi, l’ artri li fate spaventà.
Cercate de cantà tutti in coro, senza stavve a strozzà.
S’ è vero che l’ essere nun sta a come te presenti, ma sta ner core che dimostri”,
allora è inutile stasse add ‘agità pe quello che non si ha.
TRADUZIONE:
Mi hanno dato del “ cazzone”, per aver espresso ciò che penso.
Adesso mi ritrovo in disparte a riflettere sui motivi.
Sto sorridendo , perché ho compreso ( con il cuore)
che mi hanno fatto un complimento
In quanto la Realtà sta sempre nel mezzo tra due verità.
Sto li nel mezzo ad osservare queste verità, che come due rospi si gonfiano e si sgonfiano,
come a voler intimidire chi li osserva.
Ma io che ho “studiato”, comprendo che questi intendono lanciare un messaggio, che attesti la loro presenza.
Ma care verità non c’ è bisogno di affannarsi nel volere proiettare chi sa quale cosa, perché il vostro minaccioso presentarsi, servirà solo a fare spaventare chi vi circonda.
Quindi state sereni e non vi state a sforzare.
S’ è vero che testimoniare di esistere non sta nell’ apparire ma in ciò che fate con il cuore, allora è inutile starsi ad agitare, nel voler mostrare quello che non sentite.
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