domenica 15 aprile 2007

Odo il Canto dei Pini

Odo il canto dei pini,

sereno
abbandono l’antico rifugio della mente,
e fanciullo
corro felice tra i giochi della non-mente.

Odo il canto dei pini,

libero dalle catene dei pensieri,
osservo
senza rimpianti,
il disperdersi dell’essere nel non-essere.

Odo il canto dei pini,

il silenzio m’avvolge affidandomi al tutto,
consapevole del sofferto risveglio vibro di estatica energia.

Odo il canto dei pini,

vivo
l’esperienza del divenire,
che
come neve si adagia sopra il ramo della consapevolezza,
e
forte della passività del non-essere,
si china umile verso le radici della compassione.

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